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STATISTICHE SULLE TIPOLOGIE DI COMMERCIO ELETTRONICO

La crescita del commercio elettronico si è dimostrata differente sia dal punto di vista geografico che in relazione alla tipologia.
Certamente gli Stati Uniti hanno subito avuto il predominio nella crescita del fenomeno anche perchè effettivamente si può dire che l'e-commerce sia nato lì; questa affermazione è supportata dal fatto che il meccanismo tecnico della transazione on-line e della logistica legata alla consegna dei beni acquistati si è dimostrata molto più efficente all'interno del mercato statunitense rispetto a quanto lo sia stato una volta oltrepassato l'oceano atlantico. Naturalmente anche dal punto di vista normativo, le regole che determinano gli scambi elettronici sono state, almeno inizialmente, quelle derivanti dal sistema americano il che ha comportato inevitabili problemi una volta applicate, ad esempio, alla legislazione (decisamente più macchinosa) degli stati membri della comunità europea, proprio nel momento in cui essi stavano cercando faticosamente di adottare politche economiche comuni.
La statistica qui sotto riportata, svolge una comparazione tra gli USA ed alcuni paesi europei, tra cui l'Italia, da cui si può notare una notevole differenza di valori. L'Italia, inoltre, non eccelle in risultati incoraggianti nemmeno all'interno della comparazione europea.

Se vogliamo entrare nel dettaglio della situazione italiana può esserci utile questo ulteriore dato statistico che riporta, all'interno del nostro paese, la situazione del giro d'affari generato dal Business to Business e dal Business to consumer negli anni indicati (il 2002 è chiaramente previsionale) e dati sulla percentuale di compratori rispetto agli utenti internet generici italiani.

Ma in relazione alla tipologia di commercio elettronico esiste realmente una grande differenza tra il giro d'affari generato dal business to business rispetto a quanto derivante dal business to consumer ? A giudicare dai dati qui sotto riportati e comparati in base a studi di gruppi diversi, sembrerebbe di sì . La percentuale indica in che misura sia appunto preponderante il primo sul secondo.

Articolo di: Dr. Enrico Battilana

 

 

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